Manifiesto Blanco, dopo la forzata sospensione delle attività, apre la programmazione del 2021 con la personale dell’architetto e illustratore californiano, naturalizzato newyorkese (ed ora milanese), William Magruder.
Le ragioni per apprezzare il lavoro grafico di questo garbato e surreale gentleman sono molteplici. Si potrebbe far riferimento, in primis, all’abilità tecnica che contraddistingue i suoi disegni di architettura urbana che, ispirati ai prospetti architettonici del XVIII e XIX secolo, spesso si arricchiscono di studi di dettagli decorativi. Non si tratta di semplici schizzi architettonici, ma di vere e proprie mappe mentali delle divagazioni “per analogia” di Bill, dove vengono giustapposte e contrapposte situazioni, storie, visioni e micronarrazioni. Spesso, nella stessa tavola, convivono diversi soggetti accostati in maniera delicatamente ironica, capaci di suscitare nell’osservatore un senso di sorpresa e straniamento al contempo.
Particolarmente attratto dalle architetture militari e dalle cittadelle fortificate, nel 2017 ha realizzato una serie di rendering in full color usando il 3D immaginando, per la città di Hoboken (nella Contea di Hudson, di fronte a Manhattan), un sistema di bastioni difensivi – ispirati alle mura di Lucca o Antibes – che avrebbero dovuto difenderla dall’uragano “Sandy”, che nel 2012 devastava la costa orientale degli Stati Uniti, provocando danni per oltre 50 miliardi di dollari. Questa serie di disegni è stata in mostra presso l’Hoboken Historical Museum ed è poi confluita in un volume illustrato, “The Walls of Hoboken”, che è al contempo un esercizio di fantasia ed un rigoroso progetto di architettura utopistica.
Disegnatore di architettura per professione, Magruder immerge tutto il proprio lavoro in un flusso immaginifico pervaso di echi che rimbalzano da un lato all’altro dell’Atlantico. Memori non solo dei lavori di artisti, architetti e illustratori statunitensi del calibro di Frank Lloyd Wright, Winsor MCcay, Saul Steinberg o Wayne Thiebaud, i suoi disegni sono intrisi dallo spirito della Secessione viennese, dai progetti di Portaluppi e Aldo Rossi, che portano a spasso l’osservatore tra Milano, Macugnaga, Meersburg, Napoli, Venezia, Bologna, Bolzano, Cannes, Domodossola…