13# ILLUSORIE VISIONI D’ARGENTO \ Diego Randazzo

 

In occasione della XIII edizione di Photofestival, la rassegna annuale di fotografia d’autore, Manifiesto Blanco è particolarmente lieto di presentare il progetto  ntermediale site-specific Illusorie visioni d’argento – ideato da Diego Randazzo con la curatela di Alessandra Paulitti, e prodotto da Avansguardi Lab in collaborazione con Andrea Magri, designer del legno – nel quale il supporto fotografico analogico (evocato nel titolo della mostra dall’accenno al nitrato d’argento) è ripensato cercando un “incontro-scontro” dialogico con il mondo della fotografia e del disegno pittorico, senza tralasciare l’immagine in movimento.
“Mi sento un ospite di linguaggi e discipline, questa condizione di passaggio mi infonde lo spirito della ricerca”. Con queste parole Diego Randazzo descrive la sua poetica, caratterizzata dallo studio approfondito dei linguaggi figurativi e dalla reinterpretazione dei supporti visivi. Queste riflessioni hanno portato l’artista a stravolgere e reinventare le peculiarità dei linguaggi specifici con cui sceglie di confrontarsi. Protagonisti del percorso espositivo sono scenari e dispositivi ottici che da un lato ricordano le antiche macchine del Precinema dall’altro si inseriscono a pieno titolo nel dialogo aperto sulle tendenze contemporanee, interrogandosi sulle modalità di fruizione delle immagini.
L’obiettivo è quello di sottolineare affinità e parallelismi tra modalità espressive cronologicamente distanti: attraverso piccole e semplici modifiche al funzionamento dei dispositivi, l’osservatore è trasportato in un’altra dimensione del tempo e dello spazio, dove è possibile la coesistenza tra antichi macchinari rudimentali e tecnologie contemporanee.

Questo viaggio tra passato e presente si realizza superando lo straniamento generato dalla visione di oggetti sconosciuti dal funzionamento misterioso, che catturano lo sguardo attraverso il loro fascino pervasivo. Il lavoro di Diego Randazzo fonde pittura, cinema e fotografia in maniera inedita e dà vita ad un nuovo sistema di relazioni e scambi tra le arti visive. Il dialogo tra le tecniche è paragonabile ai fenomeni sinestetici, di ambito letterario e psicologico, che studiano le contaminazioni dei sensi ricercate dall’artista anche nella vita quotidiana.

Le opere in mostra diventano il pretesto per rendere possibile l’immersione in un mondo lontano dove Diorami, Mutoscope e Lightbox coesistono con gif e immagini digitali, ampliando i confini della dimensione percettiva.

Mostra prodotta ed organizzata da Manifiesto Blanco con Avansguardi Lab, grazie al patrocinio di CRAMUM e Rosso Segnale ed il supporto di That’s Contemporary, Art for breakfast e Mångata.